Pitta nchiusa, bellezze e bontà dalla Calabria

La pitta nchiusa è un dolce tipico della cucina calabrese, diffuso soprattutto nelle provincie di Catanzaro e Crotone. Preparata durante le principali festività religiose, dunque Pasqua e Natale, la pitta nchiusa è bella da vedere, e paradisiaca da mangiare, grazie al mix vincente di frutta secca, spezie e miele che lascerà di stucco anche gli ospiti più difficili da accontentare. A Cosenza è tradizione servire un dolce molto simile negli ingredienti, detto pitta mpigliata, che ha però una forma diversa, di solito a ciambella o a ferro di cavallo.

A prima vista la preparazione potrà sembrarti lunga e complessa ma, grazie alla spiegazione passo per passo della ricetta originale, potrai servire con sicuro successo una pitta nchiusa perfetta, proprio come quelle delle massaie in Calabria. La pitta nchiusa è un dolce basso, di forma rotonda. La sua peculiarità è nell’essere formato da piccole roselline di pasta, che vengono riempite con uvetta, mandorle e noci per poi essere cosparse di miele e passate in forno. Scenografica e ricca di sapore, la pitta calabrese è il dolce ideale per celebrare tutte le occasioni che contano.

Storia della pitta nchiusa

Le origini della pitta nchiusa si perdono nella notte dei tempi ed è difficile trovare una versione certa della sua storia e una ricetta ufficiale. C’è chi sostiene che la sua particolare forma, che per certi versi ricorda un bouquet di fiori, sia legata al fatto di essere stata, un tempo, un tradizionale dolce nuziale. Questa interpretazione potrebbe essere confermata dal fatto che anche la cugina cosentina della pitta nchiusa, ossia la pitta mpigliata, è descritta da un documento notarile del 1700 come caratteristica dei banchetti di nozze.

Questo tradizionale dolce calabrese è giunto fino ai giorni nostri grazie a ricette famigliari tramandate da generazioni. Se stai cercando un dolce scenografico e dal sapore irresistibile, la pitta nchiusa è la scelta più azzeccata. Controlla di avere in dispensa tutti gli ingredienti e mettiti subito alla prova con la ricetta!

Pitta nchiusa

Dosi per: 6 persone Tempo: 50min

Ingredienti per 6 persone

  • 1 chilogrammo di farina di grano duro;
  • 20 grammi di miele;
  • 400 grammi di gherigli di noci frantumate grossolanamente;
  • 250 grammi di zucchero semolato;
  • 250 grammi di uvetta passolina messa a bagno per 30 minuti, scolata e strizzata;
  • 130 grammi di vino rosso;
  • 130 grammi di olio di oliva extra vergine;
  • 200 grami di acqua;
  • 10 grammi di lievito di birra fresco;
  • cannella;
  • qualche chiodo di garofano;
  • 2 grammi di sale fino;
  • la buccia grattugiata di mezzo arancio non trattato e di mezzo limone naturale.

Procedimento

Su una spianatoia sistema la farina a fontana, versa il miele, l’acqua con il lievito sciolto, l’olio ed il sale.
Incomincia ad impastare inglobando verso l’interno del buco la farina e man mano che si forma l’impasto, aggiungi il vino rosso.
Lavora la pasta fin quando risulterà liscia ed elastica, quindi coprila con un panno umido e lascia lievitare per 45 minuti.
Dividi l’impasto in due e stendine uno con il matterello ottenendo uno strato sottile mezzo centimetro che servirà per rivestire la base della tortiera.

Con l’altro pezzo di pasta tira una sfoglia molto sottile, spennella con olio di oliva tutta la superficie, distribuisci omogeneamente le noci tritate, l’uvetta sultanina, i chiodi di carofano e la cannella precedentemente pestati e infine lo zucchero semolato.
A questo punto arrotola senza stringere troppo il rotolo partendo da un’estremità e fermati a metà disco.
Arrotola l’altra estremità ottenendo così 2 rotoli uniti. Taglia delle doppie rose larghe 3 centimetri circa e posizionale sulla base della tortiera rivestita in precedenza.

Mettine tante quante servono per riempire tutta la tortiera.
Lascia lievitare per 30 minuti e cuoci in forno a 160 gradi per 45/50 minuti.
A piacere cospargi la pitta nchiusa cotta con del miele fluido.

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