Finocchio selvatico

Finocchio selvatico (Foeniculum piperitum Ucria Beg.)
Màsaro – Finocchieddu – Breferedu
Periodo di raccolta: 
marzo/maggio (foglie)
                                            luglio/settembre (infiorescenze)

Ecco una pianta della quale non si butta via nulla. Con gli steli si ottiene uno sciroppo rinfrescante; le foglie fresche o essiccate aromatizzano i piatti di pesce o di legumi; i fiori regalano un liquore prelibato. Pianta originaria dalle regioni Mediterranee con terreni ghiaiosi, è diffusa in Calabria negli incolti fino a 1.000 m., allo stato spontaneo. E’ una pianta erbacea biennale perenne, con ombrelle senza involucro e petali di colore giallo è caratterizzata da un aroma dolce ed intenso.

Fin dall’antichità è stata utilizzata come pianta alimentare e medicinale per le sue proprietà digestive, ricostituenti ed aromatiche. Nei semi, infatti, è contenuta la più alta concentrazione dell’essenza di anetolo di cui è ricca tutta la pianta. Sono in questo caso ingredienti per pane e focacce e venivano utilizzati anche per aromatizzare i salumi tradizionali ed i tarallucci.
Per gli antichi Romani era simbolo di successo e di forza, lo usavano nelle vivande dei gladiatori come corroborante.

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