Una nuova misura che interessa i lavoratori autonomi è stata introdotta dalla legge di bilancio 2021
Iscro è l’acronimo di ‘Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa’. La misura è stata introdotta dalla legge di bilancio 2021, finanziata con 70,4 milioni di euro. Nelle intenzioni si tratta di un ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi, una sorta di cassa integrazione, ed è la prima volta nella storia italiana che questa categoria ne ha diritto. In pratica, però, rischia di essere solo una misura provvisoria, che tra l’altro non racchiude tutti i liberi professionisti.
Partita Iva: cos’è Iscro e chi può richiederla
La Iscro potrà essere erogata dall’Inps, in via sperimentale, dal 2021 al 2023 agli iscritti alla Gestione Separata che:
- sono titolari di partita Iva da almeno 4 anni;
- nell’anno precedente alla presentazione della domanda hanno avuto un reddito di lavoro autonomi inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomi ottenuti nei tre anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda (in cui non dovranno aver superato gli 8.145 euro di reddito dichiarato);
- svolgono attività di lavoro autonomo;
- non sono pensionati;
- non sono assicurati presso altre forme di previdenza obbligatorio;
- non sono beneficiari del reddito di cittadinanza.
- sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.
Iscro, come presentare la domanda
Per richiedere la Iscro si deve presentare domanda online all’Inps: sarà l’istituto a versare gli importi entro il 31 ottobre degli anni in cui sarà sperimentata l’indennità: 2021, 2022 e 2023.
Nella domanda, che può essere presentata solo una volta nel triennio, si dovranno autocertificare i redditi degli anni di interesse.
Iscro, a quanto ammonta l’indennità per le partite Iva
L’importo dell’indennità Iscro non potrà essere inferiore a 250 euro mensili, ma nemmeno superiore agli 800 euro mensili. Sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate.
La Iscro, che non concorre alla formazione del reddito, spetterà al lavoratore autonomo dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda per 6 mensilità e senza accredito di contribuzione figurativa.
Chi riceverà l’indennità dovrà partecipare a corsi di formazione professionale gestiti dell’Anpal, con modalità ancora da definire. La chiusura della partita Iva fa decadere anche il diritto alla Iscro.
Non potranno richiedere la Iscro gli scritti agli ordini professionali, nonostante rappresentino una parte essenziale del comparto autonomo e stiano subendo la crisi quanto gli altri lavoratori indipendenti.
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